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Beta Flash

Il beta flash è una tecnica di inchiostrazione che amo particolarmente fare e che si può applicare a tante diverse situazioni.

Per fare il beta uso sempre il G-pen della marca Tachikawa e come inchiostro utilizzo invece il Kaimei Bokujuu.

Prima di tutto parto decidendo il centro verso cui far andare l’effetto e lo disegno con la matita, facendo una bella X. Dopodiché disegno l’area in cui deve stare tramite due ovali, non troppo distanti tra di loro.

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Ora prendo una puntina e la posiziono esattamente sopra alla X, l’adagio con la punta verso l’alto. (Spesso le puntine hanno un rivestimento in plastica, vi consiglio di toglierlo perché di solito la puntina non aderisce perfettamente al foglio, rimanendo un po’ curva).

Stacco un pezzo di scotch di carta e attacco la puntina al foglio.   (Non uso lo scotch normale, perché altrimenti mi rovina il foglio quando poi lo staccherò).

Mi raccomando… occhio a non pungervi 🙂

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La puntina mi serve da perno a cui appoggiare il righello, che tengo sempre al contrario! I numeri non dovete leggerli bene, così facendo rimane un vuoto tra il righello e il foglio che mi impedisce di sbavare con l’inchiostro.

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Parto sempre dall’alto, eseguendo sempre un movimento antiorario.

Traccio le varie linee del beta una vicinissimo all’altra, con gesti rapidi, che vanno verso il centro, in questo caso verso la puntina.   Per fare l’effetto del beta sensibilizzo ogni linea che faccio, prima premendo forte, ottenendo così un pezzo di linea spessa e poi tracciando subito leggero in modo tale che la linea finisca con una punta sottilissima, così:

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Continuo con questa modalità fino a riempire tutta la prima parte. Il beta richiede un gran utilizzo di inchiostro, quindi controllo sempre che sia asciutto prima di passarci “casualmente” il righello sopra e prima di procedere alla seconda parte.

Mentre lavoro sul righello si formano delle gocce di inchiostro, perciò lo pulisco spesso con un fazzoletto di carta asciutto. Oltre al righello, sono solita pulire anche il pennino, così mi evito che l’inchiostro secchi e che possa procurarmi linee tratteggiate.

In genere pulisco entrambi gli strumenti più o meno ogni 5-7 linee che traccio.

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Così facendo termino il beta anche nell’altra parte. Una volta asciutto l’inchiostro tolgo la puntina e cancello la matita, infine coloro di nero tutta l’area al di là dell’effetto, con un qualsiasi pennarello nero.

Il beta così può considerarsi concluso.

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Dopodiché non mi resta che applicare i retini per completare la vignetta 🙂

Armatevi di pazienza, perché per essere fatto bene il beta richiede una buona dose di tempo!

Ivana Demarco

 

 

Kakeami

Ciao a tutti! Oggi parlerò di una delle più belle tecniche di inchiostrazione giapponese:

LA KAKEAMI

Questo effetto è molto usato nei manga; alcuni autori la fanno a mano, mentre altri utilizzano il retino kakeami. Ma se volete risparmiare  i soldini, vi conviene saperla fare a mano 😉

Grazie alla kakeami, si possono creare degli sfondi che trasmettono una precisa sensazione.

E’ molto difficile disegnare le kakeami, anche perchè bisogna essere precisissimi, esercitarsi molto, e avere tanta pazienza.

Per realizzare una buona kakeami, si utilizza un pennino che fa le linee sottilissime: il maru.

Ci sono 4 tipi di kakeami: ikkake, nikkake, sankake, yonkake.

in base alle linee che si incrociano, otteniamo delle kakeami diverse. E’ molto importante tracciare le linee tutte dritte, alla stessa distanza. Ogni quadratino  deve avere lo stesso numero di linee e devono essere tutti della stessa dimensione.

Degli errori che si fanno spesso quando si disegnano le kakeami sono i seguenti:

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ovvero l’effetto texture, l’effetto Y,  l’effetto casetta

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l’effetto strada di kakeami, e l’effetto fiore.

Ogni quadratino deve essere posizionato con un inclinazione diversa dalle altre.

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Cercando di evitare gli errori elencati sopra, iniziate a disegnare la kakeami ikkake

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Poi semplicemente sovrapponendo delle linee incrociate a 90°, otterremo la seconda kakeami: la nikkake

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Aggiungendo altre linee incrociate a 45° otterremo la sankake

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E l’ultima kakeami, la yonkake, si ottiene aggiungendo un secondo incrocio a 45°

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Come potete notare, più incroci hanno e più le tonalità della kakeami diventano più scure. Grazie a questa caratteristica, se usiamo le 4 kakeami in un singolo disegno, possiamo ottenere una sfumatura

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Più ci eserciteremo con questa tecnica, più saremo bravi a realizzare kakeami; e ci potremo divertire a utilizzarle nei nostri disegni.

Spero di esservi stata d’aiuto.

Al prossimo articolo. Ciao!!

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Fude pen e capelli mossi

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1. Esercizio di base con la fude pen.

Per realizzare i riflessi con la fude pen, personalmente uso dei tratti dal basso verso l’alto.

Non è detto che sia la via migliore per cui il primo suggerimento è quello di provare il movimento diverse direzioni fino a trovare quello che piace maggiormente alla vostra mano.

I tratti devono essere più uniti e spessi alla base e più sottili all’estremità. Per realizzare un riflesso è sufficiente ruotare il foglio e fare la stessa cosa.

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2. I tratti si assottigliano.
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3. Rotazione del foglio e tratteggio opposto.

Quando sarete soddisfatti del risultato di questo esercizio, sarete pronti per passare ai capelli del vostro personaggio.

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4. La fonte di luce
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5. Aree chiare e scure.
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6. Attenzione alla forma delle ciocche.
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7. La prima fascia.

Innanzitutto stabilite la posizione della fonte di luce principale. Quindi delimitate a matita le aree che rimarranno chiare e quelle che invece saranno scure. Comiciamo quindi a passare il pennello della fude pen sulle zone scure avendo cura di seguire il verso delle ciocche. Anche in questo caso non forzate la mano in una direzione innaturale ma, piuttosto, ruotate il foglio finché non sarete a vostro agio. Continuate fino a completare la fascia sotto la seconda linea a matita a partire dall’alto.

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8. Seconda fascia.
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9. Parte superiore

Quindi ruotate il foglio ed eseguite la stessa operazione partendo dalla prima linea.

Riempite ora la parte superiore lasciando qualche sottile ciuffo bianco.

Completate la capigliatura nello stesso modo. Una volta asciutto potrete rimuovere le tracce a matita ed effettuare piccole correzioni o aggiungere ulteriori punti luce con il Misnon.

Questo è tutto!
Antonella Capolupo

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10. Il misnon